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Il giorno 16 fu la seconda seduta della Consulta di stato nella quale si discusse e si formulò l’atto di ringraziamento, cui volevasi dar nome d’indirizzo, riguardandolo siccome il discorso di risposta a quello che nei governi a forme rappresentative chiamasi il discorso della corona. Questo atto fu presentato il giorno 21, e venne inserito nel Giornale officiale.1

Monsignor Morandi governatore di Roma avendo dato la sua rinunzia, vennegli sostituito monsignor Domenico Savelli, il quale ne assunse l’officio il giorno 172 sotto il titolo di pro-governatore e direttore generale di polizìa.

Ritornò in Roma il 18 novembre il marchese Massimo d’Azeglio.3

Prima di descrivere la festa solenne per l’installazione del municipio romano, che fu delle più interessanti dopo quella della Consulta di stato, dobbiam narrare un fatto gravissimo e scandaloso il quale non lasciò di produrre delle gravi conseguenze. Distribuito il Contemporaneo del giorno 20 novembre, vi si leggeva con sorpresa universale un articolo contenente un attacco ingiurioso contro il principe Alessandro Torlonia, amministratore cointeressato dei sali e tabacchi, firmato da Filippo Paradisi del quondam Tiberio, ove parlavasi di un debito certo e vistosissimo verso la reverenda Camera apostolica, e di rapine, e di appropriazione di milioni dello stato e di sottrazioni e di duplicazioni e di peculato e di massacro della cosa pubblica; aggiungendovi perfino, ad indizio di corruzione dei funzionari del governo, la espressione ingiuriosa di formare tutti una catena di prevaricatori.

Una famiglia come quella dei Torlonia, stata fino allora,

    il Contemporaneo del 16 detto. — Vedi la Pallade, n. 99 e 100. — Vedi la Rivista del 20 n. 2. — Vedi la Bilancia, n. 56 e 57. — Vedi Documenti, vol. III, dal n. 87 al n. 94. — Vedi le stampe e litografie, n. 50.

  1. Vedi il Diario di Roma del 23 novembre 1817.
  2. Vedi il Diario di Roma del 20.
  3. Vedi la Pallade, n. 101.