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Borghese, recarsi doveva al Vaticano, era composto nel modo seguente:

Dragoni a cavallo in grande uniforme.

Militi cittadini in uniforme.

Quattro bandiere dei riunì.

Banda di linea.

Carrozze del cardinal presidente, e di monsignor vice-presidente della Consulta di stato, attorniate dal resto delle bandiere dei quattordici rioni di Roma, oltre quella della univeriità.

Banda di capotori.

Insegna di Roma, e targhe contenenti il nome della medesima e quelli dei suoi consultori.

Insegne ed emblemi delle altre provincie.

Ventiquattro carrozze somministrate dalla nobiltà romana coi ventiquattro consultori, e ventiquattro cerimonieri in loro compagnia, ognuno dei quali appartenente al circolo romano.

Due battaglioni civici.

Un distaccamento di dragoni a cavallo.

Giunto il corteggio al Vaticano, tutti coloro che ne facevan parte ascoltarono la santa messa in san Pietro, e quindi furono ricevuti in una sala del palazzo pontificio dal cardinal presidente. Il duca Don Marino Torlonia, capo della deputazione per l’apparecchio della festa, lesse un discorso, dopo di che, accommiatata la deputazione, l’eminentissimo cardinale presidente lesse il discorso di apertura della Consulta di stato.

Il nostro giornale officiale che descrive il corteggio1 dà un cenno in fine, con molta delicatezza però, del non aver voluto il governo che gli esteri vi prendesser parte; ma nulla fa trapelare nè del vero motivo nè del mal umore cui dette luogo; cosicchè gli esteri, leggendo la narrazione, non avrebber potuto formarsi una giusta idea dello spirito che dominò ed informò la dimostrazione.


  1. Vedi il Diario di Roma del 16 novembre 1847.