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ringraziava e pregava in nome di Pio IX a non portare il loro vessillo al corteggio, perchè per necessari riguardi non desiderava altre bandiere che quelle dello stato .... Ma queste scene avevano indispettito il popolo, e la festa riuscì freddissima, il corteggio sembrava un mortorio.»

Questo è il racconto del corrispondente romano del Montanelli, racconto preziosissimo perchè ci svela appunto quello che desideravamo di conoscere e di provare con documenti, cioè che la festa dovesse avere un carattere di fusione e di affratellamento popolare non solo, ma cosmopolitico. E il Montanelli ce ne somministra pure un’altra prova allorquando ci racconta che al circolo romano, lui presente, si discuteva una sera se, a significazione di nazionale rimescolio, si avessero ad unire le bandiere tutte in un gruppo, e che gli parea di sentire ancora lo Sterbini concitato e tribunesco gridare gruppo gruppo, e gruppo gruppo ripetere in coro i bollenti.1

Lo storico Farini ignorò, o pretermise questo aneddoto importantissimo della storia delle romane vicende; ma a noi sembra fondatamente esser la cosa la più importante a conoscersi in merito allo spirito vero della festa, di cui parliamo, ed è perciò che ci slam dilungati nello svolgerne le circostanze.

8e non vi fosse stato d’altra parte uno scopo nascosto, e se il concorso dei cittadini appartenenti ad estere nazioni non fosse stato che un semplice abbellimento del corteggio, a che tanta insistenza, a che tanta premura di ottenerne il permesso ad ogni costo, creando in ora avanzata una commissione di venti individui, officiando intempestivamente il Santo Padre ed il segretario dì stato, e incomodando e forse compromettendo due ministri esteri?

Il corteggio che mosse dal Quirinale e ohe, passando per la discesa delle tre Cannelle, il Corso e la Fontanella di

  1. Vedi giuseppe Montanelli Memorie, vol. II, pag. 65.