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352 | storia |
diatriba, rescrivendovi quanto appresso: «Vergognatevi monsignore di avere questa notificazione fatta ad istigazione dei vili nemici di Pio IX e dell’Italia. Se bastò a spaventare donne e fanciulli, ha reso i petti italiani più saldi. A maggior confusione di chi la strappò al cardinale segretario di Stato, vi prego farmi avere con massima sollecitudine un’udienza dal Santo Padre: evviva Pio IX: evviva V Italia!!!1»
Le dette parole mentre offendevano monsignor maestro di camera, contenevano un dileggio ed una provocazione verso il cardinal Ferretti, ch’era tuttavia il segretario di stato di Sua Santità.
In seguito di ciò venne arrestato a Villa Borghese il giorno 24 e consegnato nel proprio palazzo, e quindi tanto a lui quanto ai suoi compagni Galletti e Macbean, a cagione dei fatti del 7 e dell’8, s’instruì un regolare processo.2
Uno dei gravami principali contro gì’ imputati fu lo avere indossato in dette sere l’uniforme civico; e giacchè siam sul discorso della guardia civica, diremo che in quel tempo faceva furore, ed era all’apogèo del favore, non escluse le alte regioni del potere. Era divenuta la occupazione della città. Poveri studî, poveri impieghi, poveri affari, com’erano in quel tempo abbandonati e negletti! Uomini e donne vi trovavano il lor passatempo, e presso i negozianti di stampe osservavansi per trastullo i figurini delle donne romane, e di quelle dei paesi circonvicini, che rappresentavanle in atto di esercitarsi nelle manovre militari.3
Il 13 settembre festeggiavasi a Ponte Molle con un banchetto il capitano istruttore della civica, Ceccarini.4 I