Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
della rivoluzione di roma | 329 |
Quanto al giornale ufficiale di Roma, che sotto il titolo di Diario di Roma finì il 16 gennaio 1848, il giorno 17 dello stesso mese ed anno assunse la denominazione di Gazzetta di Roma, che conservò fino al 29 gennaio 1849. Il 30 cambiò titolo ancora e chiamossi il Monitore romano, e durò fino al giorno 3 di luglio, in cui entrarono i Francesi. N’era stata confidata la direzione al friulano Dall'Ongaro. Dopo entrati i Francesi chiamossi il Giornale di Roma, ed incominciò il 6 luglio 1849, cosicchè nei giorni 4 e 5 non si ebbe giornale veruno.
Nella Gazzetta di Roma scrivevano, mentre erano ministri, tanto il conte Terenzio Mamiani di Pesaro, quanto il conte Pellegrino Rossi di Carrara. Vi scrissero pure l’abate Antonio Coppi piemontese, il professore Salvator Betti marchegiano, l’avvocato Carnevalini, e l’abate Perfetti, dei quali abbiamo parlato più sopra.
Dal 18 settembre al 20 novembre 1847 avemmo pure un giornale in foglio atlantico che intitolavasi l’Oceano foglio ebdomadale enciclopedico, di Erasmo Pistoiesi. Detto giornale era letterario soltanto, e non vi si parlava nè punto nè poco di politica.
Negli anni 1846 e 1847 si aveva il Giornale degli Architetti, e nel 1848 il Girovago Fanfulla in-4 del romagnolo Francesco Gasparoni. Erano essi estranei del tutto alla politica.
Ora parleremo del celebre giornale il Don Pirlone. Era di formato in-4; usciva ogni giorno in luce e conteneva una vignetta. Incominciò il 1 settembre 1848 e terminò il 2 lulio 1849, essendo duecentotrentaquattro numeri in tutto, Si disse che vi scrivesse il conte Mamiani, G. Borioni di Ancona, e Michele Mannucci toscano, e qualche volta anche il conte Oprandino Arrivabene lombardo.
Non vorremmo parlare del testo, che stante i nostri principî dovremmo disapprovare altamente, nè della improprietà e sconvenevolezza di moltissimi tra i soggetti trattati; diremo solo che per ispirito d’invenzione, e per