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a loro sovrano percorrono le orbite loro, così i circoli delle provincie da Roma ricevevan la vita e l’impulso, ed a Roma pagavano tributo di sottomissione e di ossequio.

Saliti però in ardire e possanza, fuvvi perfino il caso che i circoli secondar! delle provincie, riuniti tutti in generale assemblea mediante i loro rappresentanti, detter consigli non solo, ma imposero leggi ai circoli maggiori di Roma, e questo fu il caso della Costituente, che in luogo di diffondersi dal centro alla superficie, ci presentò l’effetto della forza ripercossa, che dalla superficie reagisce verso il centro. Vogliam dire alloraquando tutti i circoli delle Provincie, avendo deliberata l’attuazione della Costituente, convertita poscia in repubblica, riunironsi il 13 decembre 1848 in generale, assemblea a Forlì, ne decretarono la proclamazione, e ne inviarono il decreto a Roma, ove, ad eseguimento del volere delle provincie, se ne doveva promulgare l’atto supremo affinchè la città capitale si conformasse alla risoluzione dei circoli delle città di provincia. 1

In Bologna ancora, la cui condotta politica, come seconda città dello stato e centro in passato di politici rivolgimenti, era osservabile accadde che il municipio il quale rappresentavala, risolvesse, come aveva risoluto il municipio di Roma, di non volersi immischiare nè punto nè poco dell’attuazione della Costituente.

Allora i due circoli di Bologna, cioè il popolare ed il nazionale, eccitati da un impeto subitaneo, riunironsi per annullare la risoluzione municipale e decretare l’attuazione della Costituente, istigando il popolo bolognese ad appoggiare 1 circoli.

Riportiamo per disteso, come cosa di grave momento, l’atto dei circoli che convoca il popolo, nonchè la risoluzione che ne seguì. Eccone il tenore:


  1. Vedilo nel volume Proclami e indirizzi dei circoli e municipi, al n. 25.