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gnona, convertita in via Gioberti, fu restituita alla pristina denominazione.1

Il 2 aprile pubblicò un indirizzo ai soldati per eccitarli a difendere la repubblica da una minacciata reazione interna.2 Alludevasi con ciò al progetto di reazione di cui parla il Torre nelle sue Memorie.3

Il 4 pubblicò un avviso ai Romani per informarli ch’era stato formato un comitato di pubblica sorveglianza.4

Il 29 domandò che si sopprimesse il giornale il Costituzionale a cagione dell’articolo intitolato «Scandali in Roma» nel num. 43 del giorno 9 aprile; nel quale articolo dicevasi: «Che la sera del Venerdì Santo, in cui fu illuminata la croce nella chiesa di san Pietro, vi fosse stato qualche scandalo,» Il Monitore che ne parlò, riportò eziandio i nomi di tutti i soci del circolo, che sottoscrissero la domanda di soppressione del Costituzionale.5

Avendo detto abbastanza del circolo popolare, passiamo a parlare di quello dei commercianti.


Circolo o Casino dei Commercianti.


Fu aperto il 21 aprile 1847 nel palazzo Lepri in via de’ Condotti, ed in tale occasione Leopoldo Fabri recitò il discorso d’inaugurazione.6

Nell’anno 1848 fu trasferito al palazzo Theodoli al Corso. Il 28 febbraio, essendo divenuto già abbastanza numeroso il circolo dei commercianti, fece pubblicare per le stampe la lista dei soci.7

Il 5 marzo, nell’ampia sala del circolo fu dato un gran pranzo ai Piemontesi ch’erano in Roma, nel quale furono

  1. Vedi la Pallade del 5 marzo 1849.
  2. Vedi Documenti, vol. IX, n. 8.
  3. Vedi Torre, vol. I, pag. 185 e 186.
  4. Vedi il vol. IX, Documenti, n. 9.
  5. Vedi il Monitore romano del 20 aprile, pag. 355.
  6. Vedilo nella Rivista dell’anno XIV, n. 12.
  7. Vedila nel vol. IV, dei Documenti al n. 47.