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Rossi, si trovò nel caso di comandare decisamente Roma. Ciò accadde nei giorni 17, 18 e 19 novembre, come meglio si dirà alloraquando avremo occasione di parlarne.

Comunque si voglia, egli è incontrastabile che il circolo romano nei mesi del suo pieno vigore acquistò tale im- portanza ed influenza da equivalere poco meno che ad un corpo politico deliberante; tale in somma da’ esercitare un predominio sui cittadini romani, e tenere in rispetto le stesse autorità governative, in guisa che può dirsi fonda- tamente ch’esso guidò e capitanò il movimento nel primo stadio della rivoluzione romana.

Passiamo ora a parlare del


Circolo Popolare.


Ebbe principio il detto circolo mentre era segretario di stato il cardinal Gabriele Ferretti. Nella deficienza però di esatte notizie sulla origine del medesimo giovaci riportare ciò che ne dice il Farini.1

» Chiamato in quel mese di novembre 1847 monsignor Savelli da Forli ov’era prolegato, al ministero di polizia, egli lasciò a breve andare costituirsi un circolo appellato popolare. Fu detto allora e creduto che monsignore avesse in mente di contrapporre questa nuova adunanza, cui sperava governare e capitanare per mezzo do’ suoi fidi, così come le polizie sogliono, all’adunanza del circolo romano, la quale gli dava molestia, forse perchè si travagliava in mantenere la concordia e stemperare le passioni: fatto è che il circolo popolare surse in Roma, auspice monsignor Savelli; o se ciò credere non si voglia surse certo lui governante la polizia.»

Sembraci non impossibile del tutto che venisse accordata la creazione del detto circolo sia da monsignor Savelli sia da altri, in questo intendimento. Certo è però che si disse, e più fondatamente, che la domanda venisse

  1. Vedi Farini, vol. I, pag. 276; terza edizione di Firenze.