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venne stampato in un foglietto, e la sera del 19 vendevasi ad alta voce nelle vie di Roma, gridando i venditori: Un baiocco l’appoggio dell’Inghilterra.1

Morì il giorno 22 di agosto l’abate Graziosi, amico e confessore di Pio IX, uomo di molta dottrina, e che accoppiava al sapere le più belle doti dell’animo. Grave riuscì per Roma la sua perdita, poichè in fra le altre cose era amatissimo dalla gioventù romana. Furongli resi pubblici onori nei due giorni successivi con pompa straordinaria, e straordinnrio concorso.2 Si volle con ciò onorare non solo l’amico del Santo Padre, ma il suo consigliere spirituale, e quindi l’uomo ai cui consigli dovevasi in qualche parte l’iniziato progresso.

Già per noi si notò allorquando parlammo della legge del 15 marzo sulla stampa, che un dei motivi che ne ispirò la promulgazione fu quello di far cessare la stampa daodestina. Ebbene la legge fu attuata, si ebbe la stampa semilibera, si ebbe la irruzione del giornalismo, ma la stampa clandestina rimase sempre, ed ansi più audace alzò la testa; ciò che provocò il 25 di agosto un editto del cardinal Ferretti per reprimerla.3

Fra i miglioramenti desiderati nell’età nostra tien luogo al certo in primo grado l’attivazione delle strade ferrate, in proposito delle quali narrammo come il 14 luglio 1846 fosse presentato al Santo Padre il progetto della società principe Conti e compagni; sotto il 22 agosto creata una commissione consultiva per il medesimo oggetto; sotto il 3 novembre accennammo la pubblicazione del programma della stessa società convertita poi in società nazionale; e sotto il giorno 7 dello stesso mese facemmo menzione della notificazione colla quale dal governo se ne autorizzava la costruzione, se ne tracciavan le linee, e si davano tre mesi

  1. Vedi la Pallade, n. 37 e 39.
  2. Vedi l’Educatore pag. 309 e 325. — il Diario di Roma del 28. la Pallade, n. 41. — Documenti vol. III, n. 48 e 49.
  3. Vedi il Diario di Roma, del 28.