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Venivasi ricoprendo di firme la lista, quando il conte Cristoforo Ferretti, altro fratello del cardinale, si adoperò e nel detto caffè e al circolo romano per distornarli da questa determinazione, assicurando che il governo avrebbe mostrato energia e fermezza in tale contingenza. Il Contemporaneo si estese nel raccontare le particolarità di questo episodio.1

Fra le altre cose accadute in Roma nel mese di agosto noteremo una predica del padre Gravazzi in sant’Andrea delle Fratte il giorno 13, non dissimile da quella del 17 giugno nella chiesa di santa Maria degli Angeli.

Detta predica fu qualificata dall’abate Zanelli nell’Educatore2 come una profanazione, e consigliò il padre Gavazzi a lasciare quelle stranezze che mutano il pulpito in palco da saltimbanco. Rispose a tale articolo il padre Gavazzi, ed inserì nella Pallade la sua risposta.3 Allora l’abate Zanelli consigliò di nuovo il Gavazzi «a tacersi e a desistere dalla delirante ciarlatanesca e invereconda maniera di predicare4 L’autorità ecclesiastica finalmente pose termine alla questione, interdicendo al Gavazzi di mai più predicare.

Il 15 di agosto si diede una gran festa militare dal principe Borghese nella sua villa Pinciana al 4.° battaglione civico, del quale era colonnello il fratel suo principe Aldobrandini.5

Il 18 dello stesso mese restituendosi in Roma, reduce da Napoli, il conte Pietro Ferretti, venne incontrato per via da alcuni amici, e da molti conoscenti.6

Essendo stato tradotto dai giornali romani un articolo del giornale inglese il Times, articolo favorevole all’Italia,

  1. Vedi il Contemporaneo, n. 34.
  2. Vedi l’Educatore, n. 271.
  3. Vedi la Pallade. n. 46.
  4. Vedi l’Educatore dell’abate Zanelli, pag. 295.
  5. Vedi la Pallade del 15 e 16 agosto, n. 35.
  6. Vedi il Diario di Roma ed il Contemporaneo del 21.