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274 | storia |
nel modo ed all’effetto che crederà più opportuno; ed intanto gradisca ecc.»
Noi riportiamo in lettera dell’eminentissimo Ferretti, senza garantirne nè in tutto nè in parte la esistenza. Però quante volte abbia avuto luogo, ci sembra un documento della massima importanza perché emanato da sorgente ufficiale. Ci permettiamo inoltre di pronunziare che ammessa la esistenza della medesima, la sua dicitura la rende probabilissima, consentanea all’indole franca e sincera del cardinale, ed adatta ai tempi che correvano.
Detta lettera anzi spiegherebbe mirabilmente quelle parole che il porporate suddetto, preso da pretesco liberale entusiasmo, pronunziò in un quartiere civico il 25 luglio. La medesima d’altra parte, ove non fosse vera, si consideri pure come nulla; ma se fu in realtà, com’è stata trascritta, spedita al nunzio di Vienna, conferisce onore ed elogio al cardinale che la dettò d’ordine di Sua Santità; perchè vi si contiene quel linguaggio dignitoso e nobilmente risentito che al governo pontificio, leso nei suoi diritti, e compromesso in faccia si sudditi, mirabilmente si conveniva, a distrugge qualunque idea di connivenza fra i due governi, o di duplicità verso i sudditi pontifici.
Troppo tardo però giunse il foglio summenzionato al suo destino, perchè il giorno 13 agosto le truppe austriache con apparecchio maggiore di forza, e con apparenze più pronunciate di ostilità, presentaronsi innanzi alla cittadella, mentre un aiutante di campo del comandante presentavasi al cardinale legato, chiedendo le consegna del ponti. Resiste e si oppone il legato dichiarando volersi richiamare di lesa sovranità del pontefice, a di violato diritto dalla genti.
Null’ostante ciò la città di Ferrara pochi momenti dopo fu occupata militarmente. Ed allora fu che il cardinale legato senza frapporre indugio veruno (sempre per mezzo del notaro Monti consegnò agli atti la seconda