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266 | storia |
Si apriva il mese di agosto colla nomina che il giorno 2 veniva fatta del nuovo tesoriere generale o ministro delle finanze, in persona di monsignor Carlo Luigi Morichini arcivescovo di Nisibi.
Piacque generalmente la scelta che raccomandavasi per un nome caro alle scienze, qual era quello del padre, medico di molta dottrina, e carissimo ai Romani: piacque perchè il Morichini prelato, dotto in giurisprudenza, versato negli studi che diconsi umanitari, e di politica economia, bello della persona, giovane ed affabile pei modi, era pure in fama di amico e vagheggiatore dei civili progressi, e di ciò che tende al miglioramento dello stato dei miseri. Erasi pur fatto un nome pel suo libro intitolato: «Degl’istituti di pubblica carità, ed istruzione primaria in Roma,» dato in luce fin dall’anno 1835. — Mandato nunzio a Monaco da Gregorio XVI, che creato avealo arcivescovo di Nisibi, erasi lodevolmente comportato con tutti, lasciando di sè bella fama. 1 Son questi i plausibili motivi pei quali, come abbiam detto, piacque generalmente la scelta di monsignor Morichini per amministrare le nostre finanze.
Partiva per Napoli il 6 di agosto il conte Pietro Ferretti, di cui abbiamo parlato lungamente, e sempre per quella ragione che il suo nome era in grazia del partito che signoreggiava la situazione, si videro molti cittadini accorrere per augurargli un buon viaggio. Il Ciceruacchio poi, che rappresentava l’elemento popolare, recossi co’ suoi amici e seguaci fuori la porta Cavallegieri per compiere lo stesso officio. 2
Il giorno 7 di agosto dedicato a san Gaetano recitava il famoso padre Ventura il suo discorso panegirico in lode del santo, nella chiesa di sant’Andrea della Valle, e diceva fra le altre cose che d’ora innanzi lo stemma di Roma, avrebbe dovuto rappresentare la religione unita alla libertà,