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Sembrerà forse a taluno che noi ci diffondiamo troppo in racconti di feste, banchetti e dimostrazioni. Ma come fare diversamente se in Roma era una dimostrazione continua, e se questo era il solo mezzo adottato per fare la pacifica rivoluzione? Passiamo ad altro.

Il giorno 28 di aprile moriva l’eminentissimo Polidori, uomo pio, dotto, caritatevole. Si lamentò molto la sua perdita, e la sera del 26 in cui la sua spoglia mortale fu trasportata nella chiesa di sant’Ignazio, un grande numero di giovani vestiti a bruno ne seguirono il feretro. 1

Come complemento della circolare di segreteria di stato del 24 agosto 1846, la Congregazione degli studi emise il giorno 24 aprile una circolare per prefiggere lo norme sugli asili d’infanzia, la quale venne riportata dall’Orioli nella sua Bilancia. 2

E giacchè abbiamo nominato la Bilancia diremo come vedendo il professore Orioli, rappresentante il partito dei moderati, la irruzione dello idee esagerate che non tanto negli scritti, quanto nei discorsi pubblicamente diffondevansi, si prefìsse di opporvi un riparo. Confidava molto l’Orioli nell’autorità della sua voce, e mirava sopra tutto ad avversare le idee dello Sterbini del quale non sembrava professarsi nè amico nè ammiratore.

Sperava l’Orioli di volgere a bene il movimento iniziato, e impedire che trasmodasse, e in ciò aveva ragione, perchè niuno meglio di lui, che primeggiò nel movimento del 1831, e fece parte di quel governo provvisorio che decretò la decadenza del papato dal governo degli stati romani, conoscer poteva i segreti intendimenti del partito cui aveva appartenuto. Credevano allora i Romani che questo partito si fosse estinto, ma ciò era un sogno.

Si associò l’avvocato Andrea Cattabeni, amico ed agente di casa Mastai in Senigallia, ed il romano Paolo Mazio il

  1. Vedi l’Educatore dell’abbate Zanelli, pag. 144. — Vedi il Diario di Roma del 24 aprilo 1847. — Vedi il Contemporaneo del 1 maggio.
  2. Vedi il supplemento al n. 1 della Bilancia.