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della rivoluzione di roma | 189 |
uno stabilimento per la distillazione del gas fuori della città) in data del 10 marzo,1 e d’ordine del Santo Padre ne pubblicò il capitolato. Intendevasi con ciò di aprire la via per la illuminazione a gas della città di Roma.
Al Santo Padre era stata presentata fin dal 23 febbraio da una deputazione composta del marchese Guidetti senatore di Bologna, del conte Giovanni Marchetti, e dell’avvocato Antonio Silvani, la bandiera che i Bolognesi inviavano ai Romani in segno di amicizia e di fratellanza.2
Altro e più sostanziale miglioramento venne ad attrarre le sollecitudini del Santo Padre.
Ci convien ricordare che Roma mancava di un municipio, mentre le città tutte dello stato, ed anche i più meschini paeselli lo avevano. Il desiderio pertanto che anche Roma avesse il suo era in quel tempo generale.
Con biglietto adunque della segreteria di stato del 2 marzo venne nominata una commissione speciale, la quale, sotto la presidenza del cardinale Altieri segretario dei memoriali, era incaricata di proporre il modo di affidare alla magistratura romana la cura di alcuni rami di amministrazione più strettamente appartenenti alla città di Roma, avuto riguardo alle differenze che la qualità stessa di città capitale mette necessariamente fra Roma e le città di provincia.3
Essa componevasi tanto del prefato eminentissimo
- Altieri, come presidente, quanto di
- Orsini principe Don Domenico
- Borghese principe Don Marcantonio
- Del Bufalo marchese
- De' Cinque cav. Ferdinando
- Colonna cav. Don Vincenzo