Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. I).djvu/192

182 storia
Smart
Gurney

              Tilt e del signor Harford illustre archeologo inglese, che ne era il presidente.

Accolse il Santo Padre cortesemente e dignitosamente la deputazione, ed il presidente Harford parlò presso a poco così:

«Abbiamo l’onore di presentarci alla Santità Vostra riuniti in deputazione per raccogliere in Roma le offerte a pro di quella parte dei nostri concittadini dIrlanda che sono al presente travagliati dal flagello della fame, desiderando inoltre di palesare alla Santità Vostra la viva nostra gratitudine per la benefica, spontanea, e generosa offerta di scudi mille, che Vostra Beatitudine si piacque farci tenere per mezzo del dottor Cullen allo scopo suddetto. Preghiamo al tempo stesso la Santità Vostra di permetterci che esprimiamo la intima convinzione in cui siamo, che il sentimento il quale oggi anima noi sarà impresso profondamente nel cuore, non solo degl’Inglesi tutti ora dimoranti in Roma, ma di quelli eziandio dell’intero impero britannico».

Rispose a questo discorso il Santo Padre nel modo presso a poco seguente:

» Molto mi consola vedere tanti benevoli signori d’ogni parte del regno britannico raccolti insieme, a compiere una eccellente opera di carità, adoperandosi in ogni maniera onde arrestare le stragi della fame, e alleviare la spaventosa miseria dei loro fratelli d’Irlanda. Se i mezzi che sono in poter mio fossero più ampli, non mi limiterei al poco da me fatto a vantaggio di una causa verso cui mi sento attrarre vivamente. Per supplire a questo difetto, pregherò con tutto il fervore l’Onnipotente acciocché si degni volgere uno sguardo compassionevole su quel popolo, e allontanato il flagello che l’opprime, largheggi ad esso la pace, la felicità e l’abbondanza.»