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170 | storia |
dal rispetto ai trattati esistenti, il diritto al dominio dei papi sullo stato pontificio, oltre all’essere dei più antichi e radicati, è fondato sulla base incrollabile della spontanea e libera dedizione dei popoli, e sulle largizioni dei sovrani, mentre gli altri stati non possono vantar per base del loro ingrandimento, che l’astuzia nei negoziati o la prepotenza nelle armi.
Eppure, a vergogna dei nostri tempi, mentre e popoli e governi e oratori illustri facevano a gara per conservare la integrità e indipendenza dello stato pontificio, ci cadde sott’occhio un opera a bella posta stampata nell’anno 1846, di dugentottanta pagine, e con carta geografica, nella quale si propone una nuova circoscrizione territoriale d’Italia e si lasciano, marcandoli col colore giallo, pochi iugeri di terra da Roma al mare pel sommo pontefice e aggiungendovi, pel tempo di villeggiatura, l’isola dell’Elba, marcata ancor essa col colore giallo.1
Detta opera porta il titolo di Pensieri sull’Italia di un anonimo lombardo, e chi scrivevala era un Italiano ed un cattolico. Ne passiamo il nome sotto silenzio, ma il Montanelli ne parla nelle sue memorie. Se ne parla pure nell’opuscolo Delle eventualità italiane.2
Una simile circoscrizione territoriale poi fu anche seguita da un tale Corona in un opuscolo che dette alle stampe intitolato Dei destini d’Italia.3
Riflettano infine gl’Inglesi, e qualsivoglia altro dei nostri avversatori, dei quali ve ne ha non pochi nel mondo, che la potenza del papato essendo così costituita come dicemmo, è inutile il tornarvi sopra, ponendo nuovamente in campo una questione abbastanza discussa e provala perchè il principio fondamentale della necessità e lega-