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ogni anno la somma di sc. 180,000 cioè 150,000 per frutti al 5 per cento all’anno, e sc. 30,000 per 1 per cento di ammortizzazione, ossia il 6 per cento in tutto, cosicchè, pagando ogni anno la somma stessa, siccome stante l’ammortizzazione di uno per cento annuale il capitale, ossia la sorte, veniva diminuendo, ne risultava per conseguenza che i frutti ancora avrebber dovuto diminuire. Ha invece dovendo per patto pagare sempre gli scudi 180 mila, è chiaro che il di più ceder doveva in diminuzione della sorte, in guisa che, progredendo su questo sistema e a calcolo fatto, dopo 37 o 38 anni circa il governo pontificio si sarebbe trovato nel caso di aver pagato i frutti, ed estinto la sorte per intiero.

Da ciò risulta non essere una spesa quella che appirisce, sibbene una restituzione di sorte, e questa circostanza è ben meritevole di attrarre l’attenzione dei nostri lettori.

Una simile combinazione poi, agendo in senso inverso, fa sì, che come il primo anno quasi tutto, cioè cinque sesti di ciò che si paga, è per titolo di frutti, nell’ultimo anno di questo conto a scalare quasi tutto ciò che si corrisponde è per conto di sorte. Ed affinchè i nostri lettori possano formarsene una idea più chiara e distinta sottoponiamo la figura di un parallelogramma rettangolare.