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della rivoluzione di roma | 123 |
che deve seguire. Un ministro non mostra che mire di progresso, datelo per modello. Un gran signore mostra non sapersi che fare dei suoi privilegi, mettetela sotto la sua direzione; se egli vuole arrestarsi, voi siete a tempo a lasciarlo, egli resterà isolato, e senza forza contro di voi, e voi avrete mille mezzi da rendere impopolari quelli che si sono opposti ai vostri progetti Tutti i dispiaceri personali, tutte le illusioni, tutte le ambizioni irritate, possono servire la causa del progresso, se altri dà loro buona direzione.
VI. — Ostacoli.
» L’armata è il più grande ostacolo al progresso del socialismo, sempre sommessa per educazione, per organizzazione, per dipendenza; la è un grande aiuto pel dispotismo. Conviene paralizzarla colla educazione generale del popolo; quando si sarà diffuso nel pubblico che r armata fatta per difendere il paese non deve in alcun conto mescolarsi di politica interiore, e rispettare il popolo, si potrà andare avanti senza di lei, ed anche contro di lei senza rischio. Il clero non ha che la metà della dottrina sociale; egli vuole come noi la fratellanza, cui denomina carità, ma la sua gerarchia e le sue abitudini ne fanno un aiuto dell’autorità, ossia del dispotismo; conviene prendere quanto ha di bene e troncare il male. Procurate di fare penetrare l’uguaglianza nella Chiesa, e tutto camminerà. La potenza chiericale è personificata nei Gesuiti; l’odioso di questo nome, è una potenza pei socialisti, ricordatelo.
VII. — Mezzi.
» Associare, associare, associare, tutto è in questa parola. Le società scerete danno una forza irresistibile al partito che può invocarle; non temete di vederle divise: