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epopee storiche secondo una logica preordinata. La storia del mondo fu rifatta, la via aperta da Vico fu corsa e ricorsa dal genio metafisico, e in tutte le direzioni, religioni, arti, filosofie, istituzioni politiche, leggi, la vita intellettuale, morale e materiale de’ popoli. Questo fu il momento epico di tutte le scienze; nessuna potè sottrarsi al bagliore dell’idea; il mondo naturale fu costruito allo stesso modo che il mondo morale. Ma queste sintesi frettolose, queste soluzioni spesso arrischiate de’ problemi più delicati urtavano alcuna volta co’ dati positivi della storia e delle singole scienze, ed erano troppo visibili le lacune, i raccozzamenti disparati, le interpretazioni forzate, gli artificii involontarii. Accanto a quelle vaste costruzioni ideali sorse la paziente analisi; il metodo di Vico parve più lungo e più arduo, ma più sicuro, e si ricominciò il lavoro a posteriori, ingolfandosi lo spirito nelle più minute ricerche in tutt’i rami dello scibile. Il movimento di erudizione e d’investigazione interrotto in Italia dalla invasione delle teorie cartesiane e da’ sistemi assoluti del secolo decimottavo, tutti di un pezzo, tutti ragionamento, con superbo disdegno di citazioni, di esempli di ogni autorità dottrinale, quasi avanzo della scolastica, ora ripigliava con maggior forza in tutta la colta Europa, massime in Germania; ritornavano i Galilei, i Muratori e i Vico; si sviluppava lo spirito di osservazione e il senso storico, si aggrandiva il campo delle scienze, e dal gran tronco del sapere uscivano nuovi rami, soprattutto nelle scienze naturali, nelle scienze sociali e nelle discipline filologiche. La materia della coltura, stata prima poco più che greco-romana, guadagnò di estensione e di profondità. Abbracciò l’Oriente, il medio evo, il rinascimento. È con tale attività di ricerca e di scoperta, che lo scibile ne fu rinnovato.
Stavano dunque di fronte due tendenze: l’una ideale,