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Lo spirito si estrinseca in conformità della sua natura, in che è la sua logica, la legge del suo divenire, e quel divenire è appunto la storia. Ma Vico, appena adombrate le prime linee della nuova metafisica, si arresta sulla soglia, e ritorna erudito, e cerca la prova a posteriori, consultando tutte le storie, e cercando in tutte il suo corso, il suo sistema, e non solo nelle grandi linee, ma ne’ più minuti accidenti. Impresa titanica di erudizione e critica italiana. E s’immerge tra’ rottami dell’antichità, e raccoglie i minimi frammenti, e li anima: intus legit, li fa corpi interi, ricostituisce la storia reale a immagine della sua storia ideale. È il mondo guardato da un nuovo orizzonte, ricreato dalla critica e dalla filosofia, e con la sua originalità scolpita in quella potente forma, lapidaria e metaforica, come una legge delle dodici tavole. Cerca tra quei rottami la prova della scienza nuova, e scopre per via nuove scienze. Lingua, mitologia, poesia, giurisprudenza, religioni, culti, arti, costumi, industrie, commercio, non sono fatti arbitrarii, sono fatti dello spirito, le scienze della sua scienza. Cronologia, geografia, fisica, cosmografia, astronomia, tutto si rinnova sotto questa nuova critica. Ad ogni passo senti il grido trionfale del gran creatore: ecco una nuova scoperta! Alla metafisica della mente umana, filosofia dell’umanità o delle idee umane, onde scaturisce una giurisprudenza, una morale e una politica del genere umano, corrisponde la logica, fas gentium, una scienza dell’espressione di esse idee, la filologia. Ecco dunque una scienza delle lingue e de’ miti e delle forme poetiche, una lingua del genere umano, una teoria dell’espressione ne’ miti, ne’ versi, nel canto, nelle arti. E come teoria e scienza non è che natura delle cose, e la natura delle cose è nelle guise di lor nascimenti; l’uomo ardito, sgombro lo spirito d’ogni idea anticipata, e fidato al solo suo intendere, si addentra nelle origini