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materia, signoreggia ne’ composti, effettua la composizione e consistenza delle parti. Perciò essa è immortale e una non meno che la materia. Ma secondo le disposizioni della materia e secondo la facultà de’ principii materiali attivi e passivi, viene a produr diverse figurazioni. Sono queste forme esteriori, che solo si cangiano e annullano, perchè non sono cose ma dalle cose, non sono sostanze ma accidenti e circostanze. Perciò dice il poeta: omnia mutantur, nihil interit. E Salamone dice: quid est quod est? Ipsum, quod fuit. Quid est quod fuit? Ipsum, quod futurum est. Nihil sub sole novum. Vani dunque sono i terrori della morte, e più vani i terrori dell’avaro Caronte: onde il più dolce della nostra vita ne si rapisce ed avvelena.

Machiavelli avea già parlato di uno spirito del mondo immortale ed immutabile, fattore della storia secondo le sue leggi costitutive. Quello spirito della storia nella speculazione di Bruno è il fabbro del mondo, e il suo artefice interno.

Dirimpetto alla forma assoluta è la materia assoluta, cioè secondo sè, distinta dalla forma. Come la forma esclude da sè ogni concetto di materia, così la materia esclude da sè ogni concetto di forma. La materia è informe, potenza passiva pura, nuda, senz’atto, senza virtù e perfezione, prope nihil, è l’indifferente, lo stesso e il medesimo, il tutto e il nulla. Appunto perchè è tutte le cose non è alcuna cosa. E perchè non è alcuna cosa, non è corpo; nullas habet dimensiones, è indivisibile, soggetto di cose corporee e incorporee. Se avesse certe dimensioni, certo essere, certa figura, certa proprietà, non sarebbe assoluta.

Ma forma e materia nella loro assolutezza, come aventi vita propria, estrinseca l’una all’altra, sono non distinzioni reali, ma vocali e nominali, sono distinzioni logiche o intellettuali, perchè l’intelletto divide quello che