Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/99


― 89 ―

del cavaliere cristiano. Inviluppato nel senso e nella carne, non vede che un barlume del Vero, e non giunge all’ultima luce mentale, all’ultimo grado, se non purificandosi e mondandosi della parte terrestre. Anch’egli ha le sue battaglie, ma col demonio e con la carne, ch’egli macera e mortifica d’ogni maniera, e le sue armi sono la contemplazione e la preghiera. Il maraviglioso di questa vita non è solo ne’ miracoli, ma in quella forza di volontà che trae l’uomo a vincere tutti gli affetti e le inclinazioni naturali, com’è in Santo Alessio, il tipo più commovente di questi cavalieri di Cristo. La creazione del mondo, il peccato originale, le profezie, la venuta di Cristo, la sua passione, morte e trasfigurazione, l’anticristo e il giudizio universale sono l’epopea, il fondo storico a cui si annodano tante vite di Santi. E questa storia dell’umanità era tutt’i giorni innanzi al popolo, nella predica, nella confessione, nella messa, nelle feste. La messa non è altro che una rappresentazione simbolica di questa storia, un vero dramma senza che ce ne sia l’intenzione, rappresentato dal prete e da’ Fedeli. Ogni atto che fa il prete, è pieno di significato, è rappresentazione mimica. La prima parte della messa è epica o narrativa; è il Verbum Dei, l’esposizione che comprende le profezie e il Vangelo, e finisce con la predica. La seconda parte è drammatica, è l’azione, il Sacrificium, l’adempimento delle profezie. La terza parte è lirica, come nelle risposte de’ Fedeli (il coro) al Prete o quando due Cori si alternano nel canto, e negl’inni, e nelle preghiere: ciò che ha luogo principalmente nella Messa cantata. Aggiungi le immagini de’ Santi e i fatti dell’antico e del nuovo Testamento in quelle cappelle, in quelle finestre variopinte, in quelle cupole, e quelle grandi ombre, e quelle moli restringentisi sempre più e terminate da croci slanciate verso il cielo, ed avrai l’immagine e l’effetto musicale di questo stacco dalla terra, di questo volo del-