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Questo addimando a vui,
E facciovi finita.
Donna, siete di lui,
Questi dialoghi sono una pretta imitazione della lingua parlata, e sono i più acconci a mostrare a qual grado di finezza e di grazia era giunto il volgare in Toscana, massime in Firenze. Ecco alcuni brani di un altro dialogo di Ciacco:
— Mentr’io mi cavalcava,
Forte si lamentava,
E diceva: - ahi madre bella,
Lungo tempo è passato,
Che deggio aver marito,
E tu non lo mi hai dato.
La vita d’esto mondo
— Figlia mia benedetta,
De la dolce saetta,
— Per parole mi teni,
Questo patto non fina1,
Ed io tutta ardo e incendo;.
La voglia mi domanda
Cosa che non suole,
Una luce più chiara che il sole,
In queste rappresentazioni schiette dell’animo, e non astratte e pensate, ma in casi ben determinati e circo-
- ↑ Non ha fine o effetto