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ma di averla prima di ogni altro formata delle spoglie raccolte in guerra; la quale spiegazione se possa avere alcun probabile fondamento, io lascerò che ognuno il giudichi per sé stesso.

XII. La protezione, di cui Augusto onorò sempre le belle arti, il condusse ad imitare l’esempio di un Cittadino privato. A un magnifico tempio, che sul Colle Palatino ei fe innalzare ad Apolline, aggiunse una Biblioteca di libri Greci e Latini. Addidit porticus, così Svetonio48 , cum Bibliotheca Latina Græcaque, la quale dal tempio, a cui era vicina, fu detta la Biblioteca d’Apolline. . Quindi in una Iscrizione riferita dal Pitisco49 e dal Muratori50 si legge: Antiochus Ti. Cæsaris a Bibliotheca Latina Apollinis. Di questa Biblioteca fa pur menzione Orazio: Scripta Palatinus quæcumque recepit Apollo51. Ed altrove scrivendo ad Augusto:

Si munus Apolline dignum
Vis complere libris52

. Né di questo contento un’altra Biblioteca eresse nel portico detto di Ottavia. Questo, come narra Plutarco53, da Ottavia sorella d’Augusto era stato innalzato in onore e in memoria del suo caro Marcello rapitogli dalla morte in età immatura. Dione dice al contrario54, che da Augusto medesimo fu fabbricato, e da lui chiamato col nome di Ottavia. Ma la discordanza di questi due autori 218 facilmente si spiega colle parole di Svetonio55

Quædam etiam opera sub nomine alieno, nepotum

scilicet & uxoris sororisque, fecit, ut... porticus Liviæ & Octaviæ. Qui ancora dunque aveva egli eretta una Biblioteca, anzi più d’una, secondo il parlar di Dione, forse perché qui ancora vi avevano libri Greci e Latini: Porticus & Bibliothecas a sororis nomine Octavianas dictas extrux