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quattrocento mila sesterzj, ossia dieci mila scudi Romani traeva dalla sua scuola Lucio Apulejo16 , benché alcuni vogliono, che a questo luogo di Svetonio invece di quadringentis si debba leggere quadragenis, che sarebbono mille scudi Romani. Quindi avvenne, che molti erano coloro, che aprivano scuola di Gramatica, talché a qualche tempo ve ne ebbe in Roma di cotali scuole oltre a venti, e tutte illustri17, e che non i soli schiavi e liberti, ma cittadini e Cavalieri Romani professavan quest’arte, fra’ quali da Svetonio vengono nominati L. Elio e Servio Claudio18 .
III. La moltitudine de’ Gramatici, ch’era in Roma, fu probabilmente l’origine del
coltivamento degli studj in altre Città d’Italia. Fino a questi tempi appena troviamo alcun cenno di lettere, che fiorissero di qua dall’Apennino. Roma come era il centro, a cui tutti si riducevano i più grandi affari, così era ancora la sede di tutte le scienze. E se eravi nelle Provincie alcuno, che dal suo ingegno portato fosse agli studj, e che sperasse in essi di acquistarsi nome, venivane tosto a Roma, ove era certo, che né pascolo alle sue brame né premio alle sue fatiche non gli sarebbe mancato. Ma i Gramatici in Roma all’età singolarmente di Cesare e di Augusto eran cresciuti a segno, che non potendo tutti trovar discepoli, colla istruzion de’ quali vivere ed arricchirsi, cominciarono a spargersi ancora per le altre Provincie d’Italia, e ad aprirvi pubbliche scuole. In Provincias quoque, scrive Svetonio19 , Grammatica penetraverat, ac nonnulli de doctissimis doctoribus peregre docuerunt, maxime in Gallia Togata, inter quos Octavius Teucer & Siscennius Jacchus & Oppius Cares, hic quidem ad ultimam ætatem, & cum jam non gressu modo deficeretur sed & visu. La Gallia Togata, come ad ognuno è noto, è la stessa che la Cisalpina, che comprende singolarmente la Lombardia, e questa sembra perciò che fosse il paese, in cui dopo Roma si cominciassero più che altrove a coltivare le scienze. In fatti veduto abbiamo di sopra, che Virgilio in Cremona prima e poscia in Milano attese giovinetto agli studj; il che conferma, che Precettori vi erano in quelle Città. Un Epitafio di Pudente