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furono i più illustri Medici, che al tempo, di cui parliamo, fiorirono in Roma. Altri ne troviam nominati da varj Autori. Un Marco Antonio Asclepiade Medico di Augusto si nomina da molti antichi Scrittori39, e un’onorevole Iscrizione da que’ di Smirne sua patria innalzatagli leggesi nella Raccolta del Muratori40. Un Cratero veggiam nominato da Cicerone41. Un Glicone Medico del Console Pansa trovasi presso Svetonio42; e abbiamo una lettera di Bruto a Cicerone43, in cui glielo raccomanda, poiché era caduto in sospetto di avere avvelenata la ferita da quel Console ricevuta nella battaglia di Modena. Antistio Medico di Cesare si nomina dallo stesso Svetonio44. Molti ancora ne annovera Plinio alla rinfusa45
- Multos prætereo Medicos,
celeberrimosque: ex iis Cassios, Calpetanos, Arruntios, Albutios, Rubrios. Ma ei non distingue, a qual tempo vivessero. Molti certo doveano essere in Roma al tempo stesso; perché pare, che vi fosse ancora divisione di cure e d’impieghi. Così noi troviamo nominato in un’antica Iscrizione di questi tempi Silicius Medicus ab oculis46, e in un’altra Ti. Claudio Medico Oculario47. Anzi alcune Medichesse ancora noi troviam nominate nelle antiche Iscrizioni presso il Rutero48; ma forse questo nome si dava alle levatrici. Ben soggiugne Plinio una cosa, la qual ci mostra, a quanto prezzo ponessero allora i Medici la loro assistenza. Perciocché dice, che gli Imperadori pagavan loro ogni anno ducento cinquanta mila sesterzj, che corrispondono a un dipresso a seimila ducento cinquanta scudi Romani. Anzi continua Plinio a dire, che un cotale Quinto Stertinio pretese di mostrarsi benemerito della Corte servendola al prezzo di cinquecentomila sesterzi, ossia dodici mila cinquecento scudi Romani, mentre poteva, servendo il pubblico, averne fino a seicento mila; e finalmente aggiugne, che lo stesso annuale stipendio fu dall’Imperador Claudio assegnato a un fratello del mentovato