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venuti. Il severo Catone implacabil nemico della perniciosa eloquenza de’ Filosofi Greci contro de’ Greci Medici ancora si accese a sdegno. Plinio a questo luogo medesimo ci ha conservato un frammento di non so quale sua opera, in cui parlando di essi ben dà a vedere, in qual orrore gli avesse. Io temerei di fargli perdere molto della sua forza, se qui nol recassi colle parole medesime di Catone: Dicam de istis Græcis suo loco, Marce fili, quid Athenis exquisitum habeam, & quod bonum sit illorum literas inspicere, non perdiscere, vincam. Nequissimum & indocile genus illorum. Et hoc puta vatem dixisse. Quandocumque ista gens suas literas dabit, omnia corrumpet. Tum etiam magis si Medicos suos huc mittet. Jurarunt inter se barbaros necare omnes medicina. Et hoc ipsum mercede faciunt, ut fides iis sit, & facile disperdant. Nos quoque dictitant barbaros, & spurcius nos quam alios opicos appellatione fœdant. Interdixi tibi de Medicis.

IV. In queste parole tutta si ravvisa l’aspra severità e l’acerbo odio, di cui ardeva contro la

Greca impostura l’austero Catone, a cui l’amor della patria faceva, io credo veder nemici, ove ancora non erano. Soggiugne però Plinio, che non era già la Medicina, cui Catone così severamente dannasse, ma l’arte di essa, quale da’ Greci si esercitava. In fatti Catone stesso diceva poscia, con qual medicina avesse egli e sé stesso e la sua moglie felicemente condotto fino all’estrema vecchiezza; e di un Trattato da lui scritto su tale argomento si protesta Plinio di usare in questo suo libro medesimo. Da un altro passo di Plinio7

si raccoglie ancora, che i cavoli erano uno de’ rimedj

da Catone sommamente pregiati, de’ quali egli diceva le più gran lodi del mondo. E questo ci fa intendere, che la Medicina sola, la qual da Catone aveasi in pregio, era quella, che consiste nell’uso de più schietti rimedj, di cui la natura medesima ci provvede; e che i medicamenti raffinati e composti, che da’ Medici Greci si prescrivevano, erano quelli, cui egli altamente odiava, e che 195 soprattutto non sapeva soffrire in pace, che a sì gran prezzo si conducessero i Medici, e che gli uomini, invece di imparare per loro medesimi i più vantaggiosi rimedj, ciecamente si fidass