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poi con note illustrata dal Marchese Giovanni Poleni93. Più diligentemente ella è stata scritta dal Marchese Berardo Galiani nella magnifica edizione di Vitruvio da lui tradotto e comentato eruditamente fatta in Napoli l’anno 1758. Ciò non ostante assai poco è ciò, che di lui noi sappiamo. E fin la sua patria non è abbastanza certo qual fosse. Il Marchese Maffei inclina a crederlo Veronese94, non già appoggiato all’Iscrizione di un Arco ivi ancor sussistente, in cui si fa menzione di un L. Vitruvio Cerdone Architetto; perciocché confessa lo stesso dotto scrittore, non potersi essa intendere del nostro Vitruvio; ma sì all’antica e universal tradizione de’ Veronesi. A questa tradizione però sembra che non troppo si affidi il Marchese Galiani, perciocché egli pensa più verisimile, che Vitruvio nativo fosse di Formie, oggi Mola di Gaeta; ed è certamente assai buona la ragione, ch’egli ne adduce, cioè le parecchie Iscrizioni ivi disotterrate, appartenenti alla Gente Vitruvia. Checchessia di ciò egli è certo, che Vitruvio fiorì a’ tempi di Augusto, a cui dedicò i suoi libri, e che da lui fu impiegato alla cura delle macchine militari, com’egli stesso afferma95. Pare nondimeno, che grande fama egli non ottenesse vivendo, come spesso ai più grandi uomini è avvenuto. Certo e’ si duole, che la protezione e il favore agli ignoranti veniva accordato anzi che a’ dotti: Et animadverto, potius indoctos quam doctos gratia superare; non esse certandum judicans cum indoctis ambitione, potius his præceptis editis ostendam nostræ scientiæ virtutem96. Di quella fama però, che vivo per avventura ei non ottenne, la posterità gli è stata più liberale; come ben si 186 raccoglie e dalle tante edizioni, che si son fatte de’ suoi libri, e da’ tanti comenti, con cui da dotti uomini è stato illustrato. Di lui veggasi ancora il Fabricio97 .

XXIV. A Vitruvio siamo ancor debitori della memoria, ch’egli ci ha lasciata di alcuni altri,

che innanzi a lui sull’argomento medesimo aveano scritto. Duolsi egli dapprima, che i Greci più che i Romani siano stati solleciti di illustrare quest’arte co’ loro libri: Animadverti in ea re ab Græcis volumina plura edi