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sto Pompeo figlio di Sesto Pompeo Strabone, che essendo uomo di singolare ingegno, non solo ne Diritto e nella Stoica Filosofia, ma nella Geometria ancora divenne illustre: Dicebat etiam L. Scipio non imperite, Gnæusque Pompejus Sex. filius aliquem numerum obtinebat. Nam Sextus frater ejus præstantissimum ingenium contulerat ad summam juris civilis & ad perfectam Geometriæ & rerum Stoicarum scientiam88; e altrove: in Geometria Sex. Pompejum ipsi cognovimus89. Ma intorno a questo Geometra null’altro sappiamo. Il dotto Varrone, che in tutte le scienze avea fatti non ordinarj progressi, di questa ancora avea lasciato a’ posteri qualche monumento; perciocché tra’ nove libri intitolati Delle Discipline uno ve ne avea di Aritmetica, di cui il Fabricio col testimonio di Vetranio Mauro afferma90, essersi conservata copia in Roma fino al secolo XIV. Ed è ben verisimile, che la Geometria ancora avesse trattata in quell’opera, perché vedremo or ora, che scrisse anche intorno all’Architettura, la quale ne suppone una non leggier cognizione91. Noi troviamo innoltre nominato in Boezio un certo Albino, che scritti avea libri di Geometria e di Dialettica, benché di questi ultimi dica Boezio, che non avea mai potuto vederne esemplare alcuno: Albinus quoque de iisdem rebus scripsisse perhibetur; cujus ego Geometricos quidem libros editos scio, de Dialectica vero diu multumque quæsitos reperire non valui92. Chi fosse questo Albino, e a qual tempo vivesse Boezio nol dice; ma parlandone egli come di antico autore, ci si rende verisimile, ch’egli vivesse presso al tempo, di cui trattiamo.
XXIII. Pruove ancora più chiare del suo sapere nelle Matematiche e nella Geometria
singolarmente ci ha lasciate il celebre Marco, o come altri vogliono, Lucio Vitruvio Pollione, i cui libri di Architettura sono felicemente fino a noi pervenuti. Di questo valentuomo scrisse già la vita Bernardino Baldi, che fu