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dal Conte Mazzuchelli allegati, e non vi ho trovato vestigio di questo furto attribuito all’Alcionio: così poco convien fidarsi alle altrui citazioni, a chi vuole scrivere esattamente. Tutta la forza adunque di tale accusa si riduce al testimonio e all’autorità del Manuzio e del Giovio. Ma quante cose si uniscono a combatterla, e ad atterrarla! Essi narrano cosa da’ loro tempi lontana assai; perciocché Bernardo Giustiniani, di cui si dice, che lasciasse per testamento alle Monache con altri libri quelli ancora de Gloria, era morto l’anno 148938, e questi due autori scrivevano verso la metà del secolo seguente. Inoltre il Giustiniani visse venti e più anni, dacché la stampa era introdotta in Italia. E’ egli possibile, che un uomo colto, come egli era, non cercasse di dare alla luce quest’opera di Cicerone, sapendo singolarmente, quanto ella fosse rara? Inoltre l’Alcionio non fu di ciò accusato, se non quando più non poteva difendersi. Il suo libro de Exilio fu stampato dal vecchio Aldo nel 1522, ed egli morì o alla fine del 1527 o al principio del 152839, cioè molti anni prima, che il Manuzio e il Giovio lo accusassero. Degli Autori, che scrissero lui vivente, niuno gli rimproverò questo letterario delitto; il che certamente non avrebbon lasciato di fare, trattandosi di un uomo, che era odiato ed invidiato al sommo dalla più parte de’ dotti, che allor vivevano40. Anzi Pierio Valeriano, che visse al tempo stesso dell’Alcionio, lo accusa bensì di aver soppressa un’opera Matematica di Pietro Marcello; ma di quest’altro fatto non dice motto. E il Longolio, che pur gli era contemporaneo e poco amico, come dalle sue lettere si raccoglie, nulla ne accenna egli pure. Anzi abbiamo una Lettera di Celio Calcagnino a Gianfrancesco Pico Principe della Mirandola41, in cui, mandandogli copia di questo libro dell’Alcionio, gliene dice gran lodi. Quindi par verisimile, che sia questa una calunniosa accusa da’ nimici dell’Alcionio divolgata, quando egli non poteva fare più le sue difese. E certo quel legato di libri fatto dal Giustiniani a un Monastero di Monache (che Monacharum veramente leggesi in tutte le edizioni del