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può dire con verità, che la Grecia divenne suddita al tempo medesimo e maestra a’ Romani; e che costretta a ricever da essi comandi e leggi costrinse i suoi vincitori medesimi a soggettarle il loro spirito e il loro intendimento. Era allora la Grecia divisa in molte Filosofiche sette, tutte di nomi, di massime, di sentimenti diverse. Stoici, Epicurei, Peripatetici, Accademici, e questi ultimi ancora divisi in tre, o, come altri vogliono, cinque sette, riempivano tutta la Grecia. Ogni setta aveva i suoi seguaci; e quella era in pregio maggiore, che aveane maggior numero; e questi bramavan anzi di vincere i loro avversarj, che di scoprire la verità. Or conquistata la Grecia, molti de’ Greci Filosofi vennero a Roma, sicuri di acquistarvi fama, e di migliorar condizione, e cominciarono a fare pubblica mostra del lor sapere. Gli ampj portici, e quelli singolarmente, che qualche tempo dopo fece innalzare Lucullo innanzi a’ suoi maestosi palagi, erano, per così dire, le scuole, in cui i Filosofi Greci si raccoglievano, e tra lor disputando spiegavano le loro opinioni1 . I Romani abbracciarono essi pure quali una, quali altra setta, e chi di essi era Stoico, chi Epicureo, chi Accademico. Il Bruckero annovera alcuni de’ principali, che in ciascheduna setta furono illustri2 . Egli è però da osservare, che non sembra, che tra’ Romani le Filosofiche sette avessero quell’unione e quella regolar forma, che avean tra’ Greci; sicché fossero l’una dall’altra divise, e ciascheduna avesse il suo capo, e le sue assemblee, e il luogo ad esse destinato. I Filosofi Greci erano per lo più uomini, che altro impiego non aveano fuorché quel di Filosofo. I Romani al contrario rimiravan lo studio come interrompimento e sollievo de’ gravi affari della Repubblica. Quindi udivano volentieri le ingegnose dispute, che tra lor facevano i Greci, volentieri leggevano i loro libri, si mostravano agli uni più favorevole che agli altri, e prendevano ancor talvolta il nome di alcuna setta. Ma né si curavano essi di formar corpo, per così dire, da ogni altro distinto; né si cercavano partigiani e seguaci. Io non tratterrommi a nominar tutti quelli, che lo studio della Filosofia abbracciarono in Roma: lunga e inutil fatica. Molti, come si è detto, ne annovera il Bruckero, il