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Parte III. Libro III. 185

Roma 683 essendo consoli la prima volta Pompeo e Licinio Crasso a' 15 d'ottobre. Lascio da parte i prodigi che all'occasion di sua nascita avvennero al dir di Donato. Al giorno d'oggi il rammentare prodigi è lo stesso che risvegliare le risa; e per ciò che appartiene a questi di cui ora parliamo, volentieri li ripongo io pure tra' puerili racconti. In Cremona primi, poscia in Milano, come anche la Cronaca eusebiana racconta, e finalmente in Napoli attese agli studj della filosofia in cui ebbe a maestro un cotal Sirone epicureo (Servius ad Ecl. 6. Virg.) della matematica e singolarmente della poesia. Anzi vi ha chi pensa che in quella prima era scrivesse alcuni di que' piccioli componimenti che vanno sotto il suo nome, e che in molte edizioni delle sue opere si veggono impressi sotto il nome di Catalecta. Taluno di essi si vuol da alcuni che abbia veramente avuto ad autore Virgilio. Ma troppo deboli sono gli argomenti a provarlo, se se ne tragga quello della zenzala, latinamente culex, su cui certo Virgilio avea verseggiato (V. Fabric. Bibl. lat. l. 1, c. 12). Donato aggiugne ch'egli poscia sen venne a Roma, e che fu introdotto per maniscalco nella corte d'Augusto. Ma sì sciocche e sì inverisimili sono le cose ch'egli a questa occasione ci narra, che tutto questo racconto deesi a ragione avere per favoloso. E osserva il p. la Rue, che dalla prima egloga di Virgilio, in cui non vi ha dubbio alcuno che sotto il nome di Titiro non ci volesse rappresentare se stesso, raccogliesi chiaramente che Virgilio non venne a Roma che all'occasione della divisione di campagne, che a que' tempi si fece tra' soldati di Ottavio e di Antonio. Tra quelle che rapite furorno agli antichi loro padroni per darle in ricompensa al valor militare ebbevi un picciol podere che Virgilio avea sul Mantovano da cui egli si vide violentemente cacciato. Venne egli dunque a Roma, e adoperossi tanto felicemente che ottenne di rientrare al possesso del suo podere. La divi

(1) Servius ad EcK VI. Vhfr (a) V. Fabric. Bibl. lat. lib. I. e XIL