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Parte III. Libro III. 181

Me Saturjano vectari rura caballo,
Sed quod eram, narro. Respondes (ut tunc est mos)
Pauca: abeo; et revocas nono post mense, jubesque
Esse in amicorum numero (l. 1, sat. 6)

.

Così, introdotto Orazio nell'amicizia di Mecenate ne godette poscia costantemente senza che essa venisse mai per alcuna vicenda alterata, di che abbiamo a testimonio tante delle sue ode a lui indirizzate. La qual amicizia se fu vantaggiosa ad Orazio, che trovò in Mecenate un sì splendido protettore, niun meno fu a Mecenate gloriosa, che trovò in Orazio un sì degno celebratore delle sue lodi. Dall'amicizia di Mecenate venne ad Orazio la protezione e l'amore d'Augusto. Alcune lettere da lui scritte ad Orazio ci ha tramandate l'antico scrittore della vita di questo poeta mentovato di sopra, dalle quali apertamente raccogliesi quanto egli gli fosse più caro. Ma meglio ancor ciò raccogliesi da molti de' poetici componimenti di Orazio stesso; in cui i più sinceri sentimenti di gratitudine verso di lui si veggono espressi. Amicissimo di Virgilio ne fece spesso menzione ne' suoi versi con somma lode. Alcuni si maravigliano che Virgilio al contrario non mai facesse motto d'Orazio. Ma come poteva egli farlo, se gli argomenti da lui presi a trattare non gliene offrivano occasione alcuna? E nondimeno mylord Orrery nelle sue Osservazioni sulla vita e sugli scritti dei dottor Swift (V. Journal Britannique de m. Maty t. 7, p. 61) pretende di aver trovata in Virgilio menzion di Orazio. Crede egli che questi versi:

....... Et amicum Cretea Musis,
Cretea Musarum comitem, cui carmina semper,
Et cythararæ cordi, numerosque intendere nervis,
Semper equos, atque arma virum, pugnasque, canebat
(Æneid. l. 9, v. 774, ec.)

da Virgilio fosser composti per

disegnare Orazio. E perchè? Perchè Orazio dice di se stesso: Musis amicus tristitiam et metum Tradam protervis in mare Creticum Portare ventis (l. 1, od. 26.) Eccovi dunque, dice il ragionatore mylord, Orazio disegnato da Virgilio sotto due nomi, cioè di amico

(1) t. L San Vr. (j> ^Eneid.. I IX. v^ 774, 8& Ci) V. Journal Britanni^ie de VL (4) L. L. Od. XXVLMary u VIL pw 6u n