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178 | Storia della Letteratura Italiana. |
sue poesie. Oltre un'antica Vita di questo poeta attribuita a Svetonio, un'altra ce ne ha data Giovanni Masson con somma diligenza descritta di anno in anno, e stampata in Leyden nel 1708. Ma degna è sopra tutte d'essere letta quella che ne ha scritto il co. Francesco Algarotti (Opere t. 3 ediz. livorn.), in cui le diligenti ricerche sulla vita e su' costumi d'Orazio abbellisce con una singolare e tutta sua propria leggiadria di stile. Io dunque ripeterò in breve ciò che questi autori ne hanno scritto copiosamente; e qualche cosa mi verrà forse fatto d'aggiugnere all'erudite loro ricerche. Orazio stesso c'insegna l'anno in cui egli nacque, ove con un orciuol di vino parlando dice che amendue eran nati ad un anno medesimo sotto il consolato di Manlio.
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O nata mecum consule Manlio, ec. (l. 3. od. 21).
Or questi non può essere che L. Manlio Torquato, il quale l'an. 688 fu console, insieme con L. Aurelio Cotta. Di Venusia ancora sua patria egli parla non rade volte, e singolarmente ove dice essere incerto se essa alla Lucania appartenga ovvero all'Apulia, poichè posta ai confini di queste due provincie:
...... Lucanus, an Appulus anceps,
Nam Venusinus arat finerri sub utrumque colonus (l. 2,
sat. 1).
Ma di se e della sua fanciullezza parla egli assai lungamente (l. 1, sat. 6); e dice in prima, che di padre Nascita e condizione di Orazio.libertino era egli nato ed esposto perciò all'invidia del volgo, perchè ciò non ostante nella grazia di Mecenate erasi avanzato tant'oltre che aveva quasi comune il tetto con lui.
Nunc ad me redeo libertino patrem natum,
Quem rodunt omnes libertino patre natum,
Nunc quia, Mæcenas, tibi sum convictor.
Al qual luogo osserva e prova il Masson, che nascer di padre libertino vuol dire nascer di padre che una volta sia stato schiavo, ma che già avuta abbia la libertà, i cui figliuoli tenevansi perciò in conto di ingenui, come avea di sopra accennato Orazio stesso;
Quam referre negas, quali sit quisque parente
Natus, dum ingenuus.