Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/164

Saturnj33; e a sé attribuisce il vanto di aver prima d’ogni altro superato il Pindo, e poetato con eleganza. Ma è da udire in qual modo prenda Cicerone a ribatter l’accusa di Ennio, e a difender Nevio. La guerra Punica di Nevio, egli dice34 , il quale da Ennio vien posto tra’ Fauni e tra gli antichi Indovini, a me piace non altrimenti che una statua di Mirone. Sia pure Ennio, come è certamente, più perfetto Poeta: se egli, come mostra di fare, avesse Nevio in disprezzo, non avrebbe già, descrivendo le guerre tutte, ommessa la prima Cartaginese, che fu sì atroce. Ma egli stesso reca la ragione, che ebbe di così fare. Altri, dice, l’hanno descritta in versi. Sì, certo, e eloquentemente l’hanno descritta, benché con istile men colto di quello, che tu usasti, tu, dico, che

o dei confessare di avere prese molte cose da Nevio, o sarai convinto di avergliene rubate molte, se il nieghi. Anzi un altro Poema ancora egli scrisse intitolato: Iliados Cypriæ, il cui primo e secondo libro si veggon citati da Sosipatro Carisio e da Prisciano nella Raccolta de’ Gramatici latini del Putschio35. Dalle quali citazioni veggiamo, che questo Poema fu da Nevio scritto in versi Eroici; perciocché Sosipatro questo verso ne arreca: Collum marmoreum torquis gemmata coronat. E Prisciano quest’altro

Fæcundo penetrat penitus thalamoque potitur. Di questo Poema parla ancora il Quadrio36. Ma mi fa maraviglia ciò, che questo Autore altrove dice di Nevio37, cioè ch’egli fu nella sua arte Poetica da Orazio deriso, perché un Poema sulla guerra di Troja cominciato avea con questo verso:

Fortunam Priami cantabo & nobile bellum. Io non so certo, ove abbia trovato il Quadrio, che Nevio scrivesse un Poema sulla guerra di Troja, perciocché di tutt’altro argomento egli trattava nella sua Iliade Cipria, cioè delle guerre d’amore; e non so pure, ove abbia egli trovato, che Orazio a quel luogo parli di Nevio. Il Poeta, che Orazio deride, non con altro nome è da lui chiamato che con quello di Poeta da piazza: scriptor cyclicus; la qual espressione non vedo, come


Ne(1) V. Feftum in „ Saturnus,,. (4) T. VI. p. 472. (x). De CI. Orat. n. 19. (j) ib. p. 613. (3) Pag. 118. & 881. Digitized by Google