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Parte III. Libro II. 119

che nelle guerre contra i Romani da que’ popoli sostenute e’ cadesse nelle loro mani1. Quindi non alla Grecia veramente, ma all’Italia appartiene il vanto di aver dato a Roma il primo Autor di Tragedie e di Commedie Latine. Che Andronico poi fosse schiavo di Livio Salinatore, benché da tutti i moderni Autori, e singolarmente 10 11 dal Daciere dal Quadrio costantemente si affermi, io non ne trovo indicio presso Autore antico, trattane la Cronaca Eusebiana; e quando pure ei fosse stato schiavo di un Livio, il che dal nome, ch’ei prese, rendesi verisimile, pare che non di Livio Salinatore ciò debba intendersi, perciocché questi non fu Console che l’anno 534, ma di alcun altro della stessa famiglia.2

IV Molte favole teatrali egli compose, la più parte Tragedie. Tredici sono quelle, i cui titoli sono stati dal Fabricio di

  1. Per mostrare che Livio Andronico non era veramente greco di nascita, ma italiano nato nella magna Grecia, ho affermato che se Livio era veramente greco, non si potrà facilmente spiegare come divenisse egli schiavo de' Romani che non aveano allor co' Greci nè guerra, nè commercio alcuno. Vi è stato chi mi ha opposto, che essendo allora universale il traffico degli schiavi, poteva Livio ancorchè greco, passar nelle mani de' Romani, comunque essi non avessero comunicazione co' Greci. Che ciò potesse accadere, io non ardirò di negarlo. Ma non so se si possa additare alcun Greco schiavo in Roma prima di questi tempi. Io ho usato di qualche diligenza per trovar menzione di qualcheduno di essi; ma inutilmente. Chi ha più agio di me, potrà esaminar questo punto più maturamente. E qualunque sia l'esito di tai ricerche, si proverà al più che Livio poteva essere greco, ma non si proverà che il fosse certamente; e il vedere che gli altri poeti suoi contemporanei erano comunemente o della Magna Grecia, o de' vicini paesi, sarà sempre una non leggera congettura a pensare che di quelle provincie medesime fosse natio ancor Livio.
  2. Il Ch. P. Eustachio d'Afflitto Domenicano, che una nuova Biblioteca degli Scrittori Napoletani scritta con erudizione e con esattezza non ordinaria ha cominciato a pubblicare, conferma e svolge più ampiamente la mia opinione che Andronico fosse natio della Magna Grecia, e inoltre a maggior gloria di quelle provincie osserva che esse entrano ancora a parte delle glorie degli Etruschi, perciocchè una parte almeno di esse era anticamente nell'Etruria compresa (Mem. Degli Scritt. Napol. t. 1, p. 324). Una nuova spiegazione ha egli data del passo di Svetonio intorno alle scuole tenute da Andronico e da Ennio, e vuole col Casaubuono che non Græce, ma Græca interpretabantur si debba ivi leggere. Veggasi l'opera stessa, poichè troppo a lungo mi condurrebbe l'entrare in sì minute ricerche.