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116 Storia della Letteratura Italiana.

evidente, che a’ mentovati tre popoli Italiani, e non già a’ Greci, furon debitori i Romani del rivolgersi, che finalmente fecero agli studj. Non negherò già io, che il commercio co’ Greci giovasse poscia non poco a perfezionare la Romana letteratura; ma a me basta l’osservare, che, come gli antichi abitatori d’Italia al loro genio medesimo dovettero in gran parte il felice riuscimento lor nelle scienze e nelle arti, così i Romani da’ popoli d’Italia, e non da que’ della Grecia, appresero primieramente le scienze stesse. Ma è omai a vedere partitamente, quali fosser gli studj, che prima di tutti ricevuti furono in Roma, quali poscia vi si introducessero, e quale avanzamento in essi fecero i Romani


LIBRO SECONDO.

Letteratura de Romani dal fine della prima guerra Cartaginese fino alla distruzion di Cartagine.

Capo I


Poesia


I. Come di molte altre nazioni, così ancor de’ Romani avvenne, che la prima tralle belle arti, che tra loro ebbe ricetto, fu la Poesia. A che non solo dovette concorrere il piacere, che essa naturalmente arreca, ma il fiorire ancora ch’ella faceva allora nella Sicilia, e probabilmente anche nella Magna Grecia. Tra i diversi generi di Poesia, la Teatrale ebbe il vanto di esser prescelta. Io so bene, che qualche abbozzo, per così dire, di Teatral Poesia erasi già veduto in Roma, ma così rozzo, che appena ne merita il nome. Se ne è parlato di sopra trattando degli Etruschi, e si può vedere ciò, che ne dice il Quadrio1, e noi ancora vedrem frappoco, in che consistesse. Livio Andronico fu il primo, che in Roma la coltivasse, appena la prima guerra Cartaginese ebbe fine. Livio, dice Cicerone2, il quale il primo nel Consolato di C. Clodio figliuol di Appio Cieco, e di M. Tuditano, pose sulla sce-