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accolta hanno e favorita questa mia Opera, più ch’io non le credessi dovuto; ma ancora perchè il mio esempio sembra avergli animati ad illustrare e a difendere sempre più le glorie dell’Italiana Letteratura. E non debbo io compiacermi al vedere tanti e sì dotti Scrittori, i quali, ben conoscendo, che a me non era possibile il ricercare, e l’indicare ogni parte del vastissimo campo, ch’io avea preso a correre, quali una, quali altra parte ne hanno con assai maggior diligenza esaminata e illustrata? Quanti bei lumi non ci hanno dati, ristringendoci solo alle Opere, che a Storia Letteraria appartengono, le Opere del Sig. Soria e del Sig. Barbieri e del Sig. Napoli Signorelli sugli Storici e sui Filosofi e sulla Letteratura in generale del Regno di Napoli, e le Notizie degli Scrittori del Regno stesso, il cui primo Tomo pubblicato dal P. d’Afflitto ci fa con impazienza aspettare gli altri, gli Archiatri Pontificj del Sig. Ab. Marini, il Catalogo delle edizioni Romane del secolo XV. del P. Audifredi, gli Scrittori Bolognesi del C. Fantuzzi, i Bassanesi del Sig. Verci, gli Asolani di Mons.