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secondo alcuni autori, il Kaoli altrimenti detto Corea e la Mansciuria. Questi paesi si compongono di isole intorno alle quali il mare agghiacciava nell’inverno, di modo che i Tartari potevano passare sul ghiaccio e invaderle. Circostanza questa che meglio condurrebbe a identificare i paesi Caule e Manse colle isole del Giappone o colle Curili, se pure non sia lecito supporre che il Rubruk, il quale aveva queste informazioni in modo indiretto, cadesse, a tale riguardo, in qualche confusione.
Altri popoli menzionati dal Rubruk sono i Solanga (Solangi di Plano Carpini), popolo tunguso che aveva le sue dimore nei bacini dell’Amur e del Sungari superiore; — gli Orengai, che, servendosi di pattini, corrono rapidamente sui campi di neve e sui fiumi gelati, alla caccia dei veloci animali a pelliccie così comuni in quelle regioni dell’alto nord; — il popolo nomade dei Kerkis (Kirghisi) nelle vaste pianure della Siberia occidentale tra l’Ob e lo Jenissei; — i Turcomanni, a sud-ovest dei Kirghisi, sino al lago Balchasch ed alla catena del Karatau; — i Moal o Mongoli, il cui luogo di origine sarebbe a porsi, secondo il nostro viaggiatore, nel paese di Onamkerule, cioè nei bacini sorgentiferi dell’Onon e del Kerulun, rami superiori dell’Amur; — gli Alani a settentrione del Caucaso; i Lesghi, nelle montagne intorno alla città di Derbend.
Non vogliamo dimenticare uno dei più importanti risultati geografici della spedizione del Rubruk, cioè la perfetta indipendenza del Mar Caspio dall’Oceano glaciale. E siccome poco tempo prima Andrea di Lonjumel aveva percorso le rive orientali e meridionali di quel bacino, senza riconoscere alcuna sua comunicazione con un altro mare e specialmente coll’Oceano meridionale, rimaneva per tal modo dimostrato che il bacino Caspico è un bacino chiuso, similmente a quanto avevano già asserito, prima di quel tempo, alcuni geografi arabi. E qui è a notare che, se il Caspio risulta dal viaggio di Piano Carpini come indipendente dall’Oceano glaciale, il pio missionario ammetteva però la sua comunicazione col Ponto, e confondeva il Tanais col Volga.
27. Haitho di Armenia. — Contemporaneamente al mo-