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Il dì 17 novembre il Rubruk giunse a Derbend, che egli chiama Porta Ferrea, e dice costrutta da Alessandro il Macedone. La descrizione che egli fa dì questo luogo è esattissima, e concorda perfettamente con quelle dei moderni viaggiatori.
Circa alla relazione dell’ultima parte del viaggio, da Derbent al mare di Cipro attraverso la Transcaucasia, l’Armenia, e l’Asia minore, ci limitiamo alle seguenti principali considerazioni.
La steppa di Moan, al piede meridionale del Caucaso orientale, è irrigata da due fiumi, il Currit (Cur, Kyros dell’antica geografia) e l’Araxes. Il Cur, ricco di salmoni, attraversa il paese dei Gurgini (la Georgia) passando per Cefilis (Tiflis), e si sviluppa da occidente ad oriente sino al mare. Dalla terra Ararat, cioè dall’Armenia, discende in quella pianura l’Araxes, il cui corso è da sud-ovest a nord-est.
A nord-ovest della città di Vaxua (Nachdijvan), che fu già una delle più importanti città dell’Armenia, si innalza il monte Masis, odierno Ararat, sulla cima del quale si fermò l’arca di Noè dopo il diluvio universale. In questo gruppo si notano due cime, una maggiore dell’altra: ai loro piedi sorge l’Arasse, e quivi è una città detta Cemaurum, il cui nome significa otto, ed ha la sua origine nella tradizione che la città sia stata edificata dalle otto persone escite dall’arca. Malgrado i molti tentativi fatti, nessuno potè mai giungere sino alla cima del Masis.
Al di là delle montagne, dalle quali sorge l’Arasse, è la città di Aarserum (Erzerum), vicina alle sorgenti dell’Eufrate, le quali si trovano ai piedi dei monti Gorgie. Il Rubruk avrebbe desiderato molto di visitare le sorgenti di quel fiume santo, ma le grandi masse di neve glielo impedirono.
Nella Caramania il Rubruk accenna alle fabbriche di allume che sino al XV secolo somministrarono quel minerale a tutta l’Europa. Di tale industria avevano allora il monopolio due italiani, Bonifacio di Molendino veneziano e Nicolao di San Siro genovese, che furono poi compagni di viaggio al Rubruk sino al porto di Curta (alquanto al nord della foce del Salef).