Pagina:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu/60


— 54 —

è rotonda e coperta da asprezze prodotte dai monti che si innalzano sulla sua superficie e da valli che la solcano profondamente, il che tuttavia non toglie nulla alla sua forma sferica, quando si ponga mente al tutto. Lo stesso è ripetuto dal damasceno Shems Eddin (secolo XIII), il quale dice: «In generale la Terra è rotonda, con delle ineguaglianze cagionate dalle montagne che si innalzano alla sua superficie, e con dei bassi fondi che la scavano ad ogni tratto, il che però non ne altera la rotondità fondamentale. Essa è situata nel mezzo della sfera celeste, ma non può, in alcuna maniera, essere presa in considerazione, giacchè la più piccola delle stelle fisse la supera di molto nella grandezza». Allo stesso scrittore devesi una dimostrazione analoga a quella nota più tardi col nome di pozzo di Maupertuis, secondo la quale, se si scavasse la Terra passando per il centro in linea retta sino al punto opposto, si incontrerebbero dei piedi umani: così gli abitanti della Cina e quelli della Spagna che occupano i punti esterni del diametro della Terra, sono antipodi, e la levata del Sole e della Luna dall’un lato corrisponde al tramonto dei medesimi astri dal lato opposto, la notte degli uni corrisponde al giorno degli altri e reciprocamente. Nel che lo scrittore Damasceno pecca di inesattezza, giacchè la Cina propria, divisa quasi per mezzo dal parallelo boreale di 30°, non è agli antipodi della Spagna, la cui latitudine media è all’incirca di 40°, per cui i due paesi sarebbero piuttosto perieci, nel senso adottato da Gemino da Rodi1.

Il glorioso regno di Al Mamun va anche distinto, nella Storia della Geografia, da una impresa scientifica di primo ordine; dalla misura cioè, di un arco di meridiano, nello scopo di determinare lo sviluppo della curva meridiana e, per conseguenza immediata, le dimensioni della sfera terrestre. Due furono le operazioni eseguite per ordine del Califfo, l’una nel deserto di Palmira, l’altra nella pianura di Singiar al nord dell’Eufrate. Del risultamento ottenuto nella seconda operazione ci informa


  1. V. Parte prima, pag. 47.