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montem Jovis, alii per vallem Moriannae transituri carpebant iter». Ora questa Vallis Moriannae è la valle dell’Arc, dalla quale una strada conduce alla Val Susa per il passo del Moncenisio.
Secondo il Vescovo di Freisinga i principali fiumi dell’Europa sono tre: il Reno, il Danubio e il Po. Il Reno divide la Gallia dalla Germania. Sul lato gallico è accompagnato dal Vosagum (Vosgi o Vogesi) e dall’Ardenna: sull’altro lato da montagne che portano i loro antichi e barbari nomi (Schwarzwald o Selva Nera, corrispondente all’Abnoba ed alla Silva Marciana). Il Danubio riceve, non lungi da Regensburg o Ratisbona, il Regenus (Regen) ed il Naba (Naab): il nome di Ratisbona ha la sua origine nella circostanza, che al di là della confluenza dei due fiumi della Baviera il Danubio diventa navigabile per zattere (rates).
Sulla frontiera della Germania e dell’Ungheria è la città di Presburgo, che Ottone chiama anche Castrum Bosan, e porta nella Cronaca degli Slavi, di Arnoldo (altro scrittore del secolo XII), il nome di Porta Ungariae. Più lungi ad oriente trovasi la città di Grane, la capitale dell’Ungheria secondo Arnoldo, e quindi Etselburg, la città di Attila. L’Ungheria, dice Ottone, è circondata per ogni lato da foreste e da montagne, specialmente dall’Apennino, ed era detta dagli antichi Pannonia. Vi si trovano vaste pianure irrigate da poderosi fiumi: le foreste sono piene di animali selvatici di ogni specie: dappertutto poi il paese è fertilissimo come il Paradiso e l’Egitto. Ma, secondo l’uso dei barbari, non vi si trovano che poche case e città, ed i confini non solamente sono segnati dalle montagne e dalle foreste, ma anche dai fiumi. A mezzogiorno della Ungheria si trovano la Croazia, la Dalmazia, l’Istria e la Carniola; ad occidente la Marca orientale germanica e la Moravia; a settentrione la Boemia, la Polonia e la Russia; a nord-est abitano i Pesceneghi e i Faloni che vivono di caccia; ad oriente si estende la Bulgaria, là ove la Sava sbocca nel Danubio; a sud-est Rama (Rumania).
Lo stretto dei Dardanelli è detto da Ottone: «mare Pro-