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dei quali troviamo utile tenere qui breve parola, sono i viaggi di Cosma Indopleuste e quello dell’ambasceria di Zemarco, incaricata dall’imperatore Giustino (nell’anno 569) di aprire amichevoli relazioni di politica e di commercio con Dissabulo, capo di un’orda turca che, abbandonate le contrade dell’Asia Centrale, erasi inoltrata vittoriosa nelle pianure irrigate dall’Osso e dallo Iassarte.

Del viaggio di Zemarco si hanno alcuni cenni in un’opera di Menandro, scrittore bizantino del secolo sesto. Nella descrizione del viaggio di ritorno, Menandro dice, che i Romani, attraversato il fiume Oich (Iassarte?), giunsero, dopo una strada non breve, ad una smisurata palude. In quest’ultima non pochi autori sono condotti dalle altre circostanze del viaggio a riconoscere il lago di Aral1: il Rösler opina invece che essa debbasi identificare col lago Balchasch2. Egualmente il monte Ectag od Actag, che segna il punto estremo raggiunto dalla legazione nella direzione di oriente, e che Menandro traduce col nome di Monte Aureo, è identificato da alcuni colle montagne dell’Asferah, che formano la cintura meridionale della valle media del Syr Daria, da altri coll’Altai occidentale. Comunque sia la cosa, il viaggio di Zemarco ha un’importanza non piccola, giacchè per suo mezzo si vennero finalmente a conoscere, quantunque assai superficialmente, le lontane regioni dell’Asia Centrale, che nessun geografo greco o romano aveva, prima di quel tempo (anno 570) descritto in base a relazioni attendibili.

Cosma Indopleuste, sul principio del secolo VI, percorse l’Oriente sino all’isola di Ceylon, penetrò nell’Abissinia equatoriale, e radunò nella sua Topographia Christiana molte notizie importanti sul commercio di quei tempi. Il paese che occupa l’estremo oriente della Terra abitata è detto da Cosma Tzinitza (moderna Cina). Esso è bagnato ad oriente dall’Oceano, ed è frequentato da mercatanti, che vi giungono dopo un lungo e fati-


  1. Hugues, Il lago di Aral
  2. Rösler, Die Aralseefrage.