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APPENDICE




La Geografia Fisica nel Medio Evo.

Le terra e le acque sulla superficie della Terra. — Rilievi del suolo. Osservazioni meteorologiche e idrografiche.


76. Le terre e le acque sulla superficie della Terra. — Nel Medio Evo prevaleva, sopra ogni altra, l’opinione, per vero fondata sopra considerazioni puramente astrologiche, che l’acqua coprisse tutto l’emisfero meridionale. Ristoro d’Arezzo (secolo XIII), che per l’acume dell’ingegno, e per la forza divinatrice, merita bene di essere messo di sopra a tutti i suoi contemporanei1, così si esprime nel Capitolo 1 del Libro VI della Composizione del mondo: «E per ragione dee (la terra) essere scoperta dalla parte più forte del cielo e più piena di virtude, come quella che è settentrione; che noi veggiamo la parte di settentrione essere fortificata e piena di figure, e spessa e soffolta (gremita) di grandissima moltitudine di stelle; e la parte del mezzo die veggiamo rada e debole di poche figure e di poche stelle, a quella rispetto; e in quella parte spessa, là ove sono le molte figure e grandissima moltitudine di stelle, quella parte dee essere forte, e quivi dee essere per ragione molta virtude, e molta potenza e molta operazione, e in quella parte rada, e di poche figure e di poche stelle, a quello rispetto, quella parte dee essere debile in operazione a quello rispetto, e avere meno operazione e meno virtude. Adunque troviamo la parte di settentrione più forte e più potente per adoperare nella terra di quella del mezzo die»2. Dal che si vede che Ristoro attribuiva la disuguale distribuzione delle terre e delle acque alla quantità diversa delle costellazioni sulla volta celeste. Spiegazione erronea; ma desunta almanco dalla natura; e sotto alla quale c’è più che il presentimento della forza di attrazione 3.

  1. Malfatti, Della parte che ebbero i Toscani all’incremento del sapere geografico, pag. 16.
  2. Della Composizione del Mondo, pag. 146. Milano, Daelli, 1864.
  3. Malfatti, Discorso citato, pag. 17.