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(2° lat. sud). Verso Angra verde sono segnate tre vaste isole: la più vicina alla costa è detta Fremexa (Fernando Po?); la mediana porta il nome di I. Princepe, e la più lontana quella di I. de Santomao sotto l’equatore.

La seconda carta è la 31ª: ripigliando l’andamento della costa dal luogo in cui nella carta precedente sta scritto hic non apar polus, si spinge sino alla latitudine meridionale di 15°40’, cioè al Capo Negro. Altro pregio grandissimo di questa tavola 31ª giustamente rilevato dal cardinale Zurla, sta in ciò, che il Mar Caspio, ivi detto Mar dabacu, sia per la sua direzione da settentrione a mezzodì, sia per la sua generale configurazione è disegnato con un’esattezza che invano si cercherebbe nelle carte posteriori, sino alla prima metà del secolo XVIII. Si aggiungono il numero grande di nomi lungo la linea delle spiaggie le minute sinuosità di questa, le foci dei fiumi, i segni di bassi fondi, di isole ed altro: il tutto indicante una piena cognizione di esso mare acquistata per mezzo di pratica e lunga navigazione.