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fondo golfo, ne’ cui dintorni si trovano le dimore delle perdute tribù d’Israele. Nel luogo in cui la zona montagnosa si scompone nelle due catene principali è rappresentata una grande muraglia con una fortissima torre e colla leggenda: «porte ferri obi alexander tartaros vincit». Tutta la catena orientale è accompagnata da torri, nelle quali probabilmente il cartografo intende della Grande Muraglia della Cina, dì cui non è menzione nelle relazioni di Marco Polo. E quasi nel mezzo della catena medesima è il nome Gog, colla leggenda: «Iste sunt ex gog nationes que cubitus altitudinem non excedunt, annum etiam nonum non attingunt, et continue a gruibus infertantur», reminiscenza singolare del combattimento delle gru coi pigmei, di cui è parola in Omero. In un altro luogo della catena si innalza una torre, colle parole: «istas turres construxit presbyter Johannes ne inclusis hominibus ad eum peteat accessus».

Nell’Europa orientale un importante fiume, sul quale siede una grande città, si getta, dall’un lato nel Baltico per mezzo di grandi paludi, dall’altro nel Mar Nero.

Forse il più laborioso cartografo del secolo XV fu Grazioso Benincasa di Ancona, i cui lavori, numerosissimi e sommamente pregevoli per l’accuratezza e l’eleganza del disegno, comprendono per lo meno un periodo di 22 anni (dal 1460 al 1482). Tutte le carte del Benincasa furono composte in Venezia, a meno di quelle del 1460 e del 1461, le quali, secondo il Desimoni, lo furono in Genova. Moltissime se ne conservano nelle Biblioteche e negli Archivi d’Italia: altre se ne trovano nelle principali collezioni cartografiche di Parigi, Vienna, Londra, Ginevra, ecc. Singolare pregio di alcune di queste carte è, che esse ci permettono di seguitare, passo a passo, i progressi delle grandi scoperte portoghesi lungo la costa occidentale d’Africa. Cosi nell’Atlante del 1463 (Museo Britannico di Londra) il disegno di queste coste si arresta al capo de Bucedor: in quello del 1465 (Museo Civico di Vicenza) si avanza sino al Capo Verde; nell’Atlante del 1467 (Museo Britannico di Londra) l’ultimo luogo accennato lungo la costa è il Capo Rosso; nel-