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corrispondere al Nilo di Ghana (Niger) del mappamondo di Edrisi, col quale la carta di Marino Sanudo presenta non pochi tratti di somiglianza.
Dei lavori cartografici di Andrea Bianco pervenne a noi un atlante di dieci carte con la data del 1436. La nona carta di questo atlante è il famoso planisfero, nel quale, seguendo l’esempio di Marin Sanudo e di altri antichi cartografi, il Bianco rappresentò la Terra secondo la volgare credenza, collegandovi la tradizione classica con le leggende cristiane e con i meravigliosi racconti contemporanei1.
Il planisfero, circolare, è ricinto da una fascia azzurra stellata: la Terra è circondata dal mare colorato in verde, come i mari interni, ad eccezione del mar Rosso dipinto in colore minio. Esso è orientato come il planisfero del Sanudo, e porta la rosa di otto venti, Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Ostro, Garbino, Ponente e Maestro. Il Mediterraneo e l’Oceano Indiano, pieno di isole, si avanzano l’uno dirimpetto all’altro con larghezza quasi uguale, e dividono la Terra in due parti, l’una settentrionale, l’altra meridionale. L’Africa si estende da oriente ad occidente quanto l’Europa e l’Asia riunite. A mezzogiorno e a settentrione sono segnate le due regioni inabitabili pel caldo e pel freddo eccessivi.
Appena accennata è la penisola Arabica, e nessuna traccia si vede nè della penisola del Dekhan e dell’India posteriore, nè del mare Arabico e del golfo del Bengala. Alla sua estremità orientale l’Asia si scompone in due penisole l’una dall’altra separate per mezzo di un grandissimo golfo: nella penisola meridionale è il Paradiso terrestre; nella meridionale il paese mitico di Gog e Magog. Dei quattro fiumi del Paradiso terrestre, che prima scorrono paralleli nella direzione di occidente, e quindi divergono sempre più l’uno dall’altro, il primo gettasi nell’Oceano indiano, il secondo nel Mediterraneo
Hugues, Storia della Geografia, II. | 15 |
- ↑ Pietro Amat, Nota illustrativa del planisferio di Andrea Bianco, in Bollettino della Società geografica italiana, 1879, pag. 560 e seg.