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paese di Slespie (Schleswig?), gli Sclavi (Slavi); la Dania e la Gothia; il paese di Bolgam (Bulgaria). Più lungi si mostrano la Scithia coi Montes Ripam (Ripei o Rifei), e tre fiumi che scorrono dal nord al sud e si gettano in un gran bacino marittimo allungato da occidente ad oriente e sparso di gruppi insulari numerosi, nel quale il cartografo intende sicuramente del Ponto Eussino. I tre fiumi portano, l’occidentale il nome di Naperfida (Dnjepr), il centrale quello di Ypanis (Bug?), l’orientale quello di Tanae (Tanais, Don), e quest’ultimo ha le sue sorgenti nei monti Ripei. Al nord della sezione orientale del Ponto appare il nome di Meotides paludes, ma la costa è quivi assai regolare, e non dà alcun indizio di addentramento marittimo.
Il Naperfida, ITpanis e il Tanae sono, col Danubius i soli fiumi d’Europa accennati con nomi particolari: ma sono abbastanza riconoscibili altri fiumi, quali l’Elba, il Reno, la Loire, la Garonne, l’Ebro.
Nell’Asia trovo specialmente a notare la Palestina, che vi occupa uno spazio immensamente maggiore del vero. Le tribù di Ruben e di Gad e la mezza tribù di Manasse (dimidia tribu Manase) sono segnate esattamente all’est del Giordano (o, meglio, del mar Morto), ma vi si trova pure erroneamente la Philestea (paese dei Filistei). Ad occidente sono le altre tribù, a meno delle tre di Giuda, di Beniamino e di Simeone. La città di Hierusalem è posta erroneamente sulle rive stesse del Mediterraneo: anco più erronea la situazione di Betleem e di una seconda tribù di Neptalim (Naphtali) sulle rive del Nilo.
Dai monti dell’Armenia, coronati dall’Arca di Noè, scaturiscono due grandi fiumi (sicuramente l’Eufrate ed il Tigri), i quali scorrono da settentrione a mezzodì, confluiscono al disotto della città di Babilonia circondata da mura e da torri merlate, e si gettano uniti, non già nel golfo Persico, sibbene in un lago interno del paese degli Ammoniti. Ma un terzo fiume, ad oriente e parallelo ai precedenti, bagna la Mesopotamia ed i Chaldei, e sbocca nella estremità occidentale di un golfo aperto liberamente nella direzione opposta, e nel quale si scorge il golfo Persico.