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scoperta teorica del passaggio pel Capo, come il merito della scoperta pratica appartiene a Vasco de Gama1.



Capitolo XII.

La Cartografia nel Medio Evo.


Il Mappamondo di Cosma Indopleuste — Altre carte quadrilatere — Le carte circolari — Carte ellittiche — Le carte nautiche.


71. Il Mappamondo di Cosma Indopleuste. — Mentre nella coltura geografica un primo barlume di risveglio comincia ad appalesarsi intorno al 1000, la cartografia medioevale conserva quasi inalterati i suoi caratteri, non solo durante l’epoca dei Padri e dei Dottori della Chiesa, ma eziandio durante l’intero periodo della scolastica, finchè per una serie di meravigliose circostanze, tra le quali primaria la diffusione dell’uso della bussola, non apparvero sulla fine del secolo XIII, ovvero sul principio del XIV, le prime carte nautiche2.

Una delle più antiche carte medioevali, se non la più antica, è il mappamondo di Cosma Indopleuste (dell’anno 555). La terra abitabile vi è rappresentata sotto la forma di un rettangolo, coi suoi lati maggiori da occidente ad oriente, e i minori da settentrione a mezzodì. Il rettangolo è, tutto all’intorno, circondato dall’Oceano, e al di là di questo si estende la terra abitata dagli uomini prima del diluvio universale. La parte orientale del lato meridionale è frastagliata da due golfi terminati da spiaggie quasi semicircolari, cioè dal golfo Arabico ad occidente, e dal golfo Persico ad oriente. In quest’ultimo si gettano l’Eufrate ed il Tigri scorrenti dal nord, e il Fison che vi giunge da oriente. Lungo il lato settentrionale del rettangolo, e corrispondente al golfo Persico, si apre il mar Caspio,

  1. Desborough Cooley, Storia delle scoperte marittime e continentali, I, pag. 477.
  2. Marinelli, La geografia e i Padri della Chiesa, pag. 52.