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Il Cadamosto aveva appena ventidue anni quando nel 1454 (agli 8 di agosto) partì da Venezia sopra le galee venete destinate ai porti di Fiandra e comandate da Marco Zeno. Venti contrari costringono la flotta a fermarsi al capo San Vincenzo. Quivi sedotto il Cadamosto sia dalla cordiale accoglienza fattagli dall’Infante D. Enrico, sia dalla speranza di poter avviare lucrosi negozi nel commercio di Guinea, sottoscrive alle condizioni regolamentari imposte ad ogni spedizione intrapresa sotto bandiera portoghese, e, dopo aver regolato i suoi interessi coi Veneziani, i quali continuano il loro viaggio verso la Fiandra, assume il comando di una caravella di 90 tonnellate concessagli dall’Infante, avendo a pilota Vincenzo Dias di Lagos.

La piccola nave mette alla vela da Lagos il 22 marzo, tocca risola di Porto Santo e l’isola Madeira, e, nel gruppo delle Canarie, Gomera e Ferro: da quest’isola si dirige alla costa occidentale, riconosce il capo Bianco e il golfo di Arguin, e, navigando a mezzodì, passa il Rio de Senega (Senegal) e pone l’ancora in un luogo a 50 miglia dalla bocca di questo fiume.

Nella relazione di questa prima parte del viaggio si leggono parecchie cose interessanti intorno alle Canarie, che il Cadamosto dice essere allineate da occidente ad oriente; al Picco ardente di Tenerifa, di cui però esagera di molto l’altezza; alle quattro isole del golfo di Arguin (Arguin, Bianca, delle Grazie e di Cuori) piccole, arenose, deserte e prive d’acqua all’infuori di quella di Arguin; alla natura delle coste africane, le quali sono abitate, finché dura la Barberia, ma dal capo Cantin sino al capo Bianco, così detto per la bianchezza dell’arena, sono sabbiose e corrispondono nell’interno al gran deserto di Sarra (Sahara) confinante al nord colle montagne della Berberia, al sud con i negri di Etiopia, e talmente esteso che a traversarlo si impiegano da 50 a 60 giornate; — al luogo chiamato Hoden, il quale è dentro circa sei giornate da cammello, ed è luogo di convegno delle carovane che vengono da Tombuto e altri luoghi dei Negri. E qui il viaggiatore si estende in molti particolari relativamente al commercio interno dell’Africa, specialmente in sale ed in oro. «A Tegazza, che, secondo il